Molti di noi sono stati battezzati appena nati e solo grazie alle fotografie e ai racconti dei genitori possono ricostruire quel giorno. Tra i tanti ricordi, il più tangibile è sicuramente la veste bianca che abbiamo indossato e che ora è conservata in qualche cassetto. Durante la veglia Pasquale si rinnovano le promesse battesimali fatte per noi quel giorno e a volte si ha anche la fortuna di assistere al Battesimo di chi quelle promesse le farà per la prima volta. Sarà come indossare ancora una volta quella veste bianca di cui oggi vogliamo raccontarvi la storia.

Dove ha origine il rito del Battesimo?
Il rito con cui si celebra il Battesimo risale ai primi secoli del cristianesimo. Nella seconda metà del IV secolo a Gerusalemme la persona che veniva battezzata entrava senza calzari all’interno del vestibolo del battistero. Volgendosi ad occidente il battezzando esprimeva la sua rinuncia a satana e al male, e dopo aver ricevuti gli oli sacri, professava il credo rivolgendosi ad oriente, detto anche redditio symboli, perché per la prima volta il battezzando confermava in prima persona la fede ricevuta. Dopodiché si procedeva con la benedizione dell’acqua. Le Costituzioni apostoliche, testi risalenti al 380 d.C che si proponevano come guida per il clero, riportano anche una particolare preghiera che accompagnava questo momento: “Guarda, o Signore, dal cielo, e santifica quest’acqua, dona ad essa una grazia tale e una tal virtù, sicché quanti vi sono immersi, come è stato prescritto da Cristo, siano crocefissi, muoiano, siano sepolti e con lui risorgano all’adozione, ch’egli ha loro meritata, facendoli morire al peccato, e vivere a giustizia”.
A quel punto il battezzando poteva immergersi nel battistero, accompagnato dal padrino se uomo, o dalla madrina se donna. Il sacerdote poi versava l’acqua sul capo della persona battezzando come aveva insegnato Gesù “nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.

Perché il Battesimo viene spesso celebrato nella notte di Pasqua?
Nelle Catechesi Mistagogiche, Cirillo di Gerusalemme scrive “Recitaste la salutare professione di fede e poi foste immersi per tre volte nell’acqua e ne usciste. Questo per esprimere i tre giorni che Cristo passò nel sepolcro… In quel medesimo istante voi siete morti e siete nati; l’acqua salutare (del battesimo) fu insieme tomba e madre”» (II, 4). Questo passaggio spiega perché durante la veglia pasquale siamo chiamati a rinnovare le nostre promesse battesimali e il senso della celebrazione del Battesimo in epoca attuale per molti bambini e adulti nella notte di Pasqua.
Il Battesimo quindi è il sacramento con il quale partecipiamo a pieno alla morte e risurrezione di Gesù. Paolo scrive “Sepolti con Lui nel battesimo, in lui siete stati anche risuscitati in virtù della fede nella potenza di Dio che lo ha ridestato da morte…” (Col 2,12). Anche la forma del battistero rafforza il legame tra battesimo e risurrezione: “« […] era giusto che l’aula del Sacro Battistero avesse otto lati, perché ai popoli venne concessa la vera salvezza quando, all’alba dell’ottavo giorno, Cristo risorse dalla morte » (Sant’Ambrogio, IV secolo d.C.).
È per questo quindi che la notte di Pasqua in cui Gesù passa dalla morte alla vita è la notte ideale per celebrare questo sacramento.

Perché durante il Battesimo si riceve una veste bianca?
La veste bianca è un elemento che ricorre spesso nelle scritture e porta con sé una sensazione positiva di purezza, luce, gioia. Alcuni passaggi sono particolarmente famosi. Giovanni mentre descrive la risurrezione parla di «due angeli in bianche vesti» (Gv 20,12); oppure durante l’episodio della Trasfigurazione Marco dice «e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche» (Mc 9,3). Il rito di donare una veste bianca al bambino battezzato non fu in uso fin da subito, venne introdotto all’incirca nel IV secolo. Riprende la tradizione catecumenale di vestirsi di una veste bianca una volta usciti dal battistero. Allora la veste veniva indossata per tutto il periodo pasquale fino alla Domenica in albis.
Oggi nel rito del Battesimo il gesto della consegna della veste è accompagnato dalla formula che il sacerdote recita: «Siete diventati nuova creatura e vi siete rivestiti di Cristo. Questa veste bianca sia segno della vostra nuova dignità: aiutati dalle parole e dagli esempi dei vostri cari, portatela senza macchia per la vita eterna». (Rituale Romano, Rito del Battesimo dei bambini, 72, p.67)
Il bianco è un colore che richiama la purezza e l’ innocenza, caratteristiche tipiche del bambino che appena nato riceve il sacramento del Battesimo ma anche dell’adulto, che dopo un percorso di preparazione, si riveste di Cristo e comincia una nuova vita. Indossare la veste bianca è come indossare l’abito nuziale: esprime il proprio desiderio di accogliere Gesù e di entrare a tutti gli effetti nella comunità cristiana. Così come la consegna della candela accesa, anche la veste bianca è un segno che responsabilizza i genitori e il padrino o la madrina a perseguire ciò che quella veste rappresenta, aiutando il bambino nel suo cammino di vita cristiana. La veste bianca solitamente viene donata dal sacerdote celebrante oppure dai famigliari.

Come deve essere la veste del battesimo?
Non è necessario che il bambino sia vestito di bianco durante la cerimonia. È la veste che sarà donata a fare risplendere di bianco il bambino. Le vestine da battesimo di Arte Ricami rispecchiano il modello più utilizzato in Italia, ovvero una veste bianca che si può indossare comodamente dalla testa senza necessità di infilare le maniche. Le nostre decorazioni richiamano la simbologia dello Spirito Santo e della croce sui cui Gesù vince la morte.
Sono realizzate in cotone/lino quindi non fanno sudare il bambino o la bambina durante la cerimonia.
Se volete maggiori informazioni potete scriverci a info@artericamiliturgico.com.
Vi auguriamo di vivere intensamente le festività Pasquali nelle vostre comunità , indossando di nuovo, anche se pur solo metaforicamente, la vostra veste bianca del Battesimo.
Note:
Biavaschi, S.: La vera fede. Piccolo strumento di formazione alla luce del magistero
Cirillo di Gerusalemme: Catechesi mistagogica II,4.
Rituale Romano, Rito del battesimo dei bambini, p.67, art.72