Il rosa è un colore liturgico che notiamo sull’altare solo due volte all’anno eppure è ricco di significato e indispensabile per comprendere ancora di più i periodi in cui si indossa ovvero la Quaresima e l’Avvento.
Il rosa, insieme al rosso, il bianco, il verde e il viola rientra tra i colori liturgici ufficiali menzionati nell’ordinamento generale del messale romano (346). Le prime notizie riguardanti a paramenti di colori diversi dal bianco le abbiamo nel De Divinis Officiis (inizio XII sec.) dove si fa menzione che durante la processione della Candelora e nel giorno del Venerdì Santo è uso indossare paramenti neri.
È Innocenzo III nel 1200 ad emanare un primo canone basato sui colori liturgici in uso in quel periodo a Roma come tentativo di unificare la Chiesa sotto un medesimo uso dei colori liturgici.
Sarà tuttavia il Messale Romano di Pio V del 1570 a dettare una regola più vincolante riguardo i colori liturgici e a imporne l’attuazione in tutte le Chiese: verde per il tempo ordinario ovvero i giorni non festivi, bianco per le feste del Signore e dei santi non martiri, rosso per la pentecoste, per le feste dei santi martiri e per la festa della Santa croce, viola per l’Avvento e la Quaresima, nero per la celebrazione dei funerali e per il Venerdì santo. È in questa occasione che viene aggiunto ai colori liturgici il rosa.
Fino a quel momento infatti, seguendo le indicazioni di Innocenzo III, durante il periodo di Avvento e Quaresima si utilizzava il colore nero. Già in quel periodo tuttavia si concedeva l’utilizzo del viola nelle Domeniche Laetare e Gaudete. Quando il viola sostituì il nero nel tempo di Quaresima fu necessario trovare un nuovo colore che esprimesse il significato di queste due Domeniche e fu così che si scelse un colore simile al viola, ma più chiaro, ovvero il rosaceo.
Qual è il significato della domenica laetere e della domenica gaudete?
La Domenica Laetare è la quarta domenica di Quaresima e già l’antifona d’ingresso introduce i fedeli a uno spirito diverso da quello tipico dei 40 giorni precedenti la Pasqua:
“Laetare Jerusalem: et Conventum facite omnes qui diligitis eam: Gaudete cum Lætitia, qui in tristitia fuistis: ut exsultetis, et ab satiemini uberibus consolationis vestrae.
Salmo: Laetatus somma nella sua quae sunt mihi dicta: in domum Domini ibimus”
Rallegrati, Gerusalemme, e voi tutti che l’amate, riunitevi. Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza: saziatevi dell’abbondanza della vostra consolazione
Salmo: Quale gioia, quando mi dissero: «Andremo alla casa del Signore».
La liturgia vuole ricordarci che il periodo che ci divide dalla celebrazione della Resurrezione di Gesù è ormai breve, il periodo di penitenza sta per volgere al termine e questo è motivo di gioia ed esultanza.
Anche il periodo di Avvento nasce in origine come un momento di penitenza e digiuno in attesa della nascita di Gesù Bambino. Cominciava il giorno dopo la festa di San Martino e durava 40 giorni fino al Natale. Nel nono secolo si accorciò questo tempo liturgico a quattro settimane e si sostituì il digiuno con una semplice astinenza. Nonostante ciò, alcune caratteristiche rimasero quelle tipiche del periodo di Quaresima. Una tra queste è la celebrazione della Domenica Gaudete (III Domenica di Avvento). La gioia è nuovamente il centro della liturgia e l’antifona di ingresso recita (versione breve) :
«Gaudete in Domino semper: iterum dico, gaudete. Dominus enim prope est.»«Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino.»
Così come durante la Domenica Laetare anche in questo giorno l’altare può essere decorato con fiori, il canto e la musica fanno risuonare la gioia di questa Domenica e il sacerdote indossa paramenti rosa invece che viola. I fedeli gioiscono per la natività ormai prossima.
E quindi perchè il colore rosaceo?
Come già detto la scelta ricadde sul rosaceo per non scostarsi troppo dal colore viola che rimane il colore di riferimento della Quaresima e dell’Avvento. Il viola si rischiara di speranza e diventa rosa. È interessante notare tuttavia come anche nello studio della simbologia dei colori, il rosa/rosaceo è un colore che stimola la positività e doni serenità.
Ed è proprio questo il ruolo che i paramenti rosa hanno in queste due domeniche speciali: ricordare ai fedeli che anche nei momenti di tristezza, attesa, penitenza può esserci gioia, quella gioia che deriva dal Vangelo e dalla certezza che dopo l’attesa nasce Gesù Bambino e dopo la Quaresima Gesù risorge per noi.
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Rossi, Pietro (2003): Vesti e insegne liturgiche: Storia, uso e simbolismo nel rito romano, Lampi di Stampa.