Il cuore è l’organo vitale dell’essere umano è anche sede delle emozioni. Nella festa del Sacro Cuore di Gesù, il Venerdì dopo la seconda Domenica di Pentecoste, si celebra proprio il Cuore di Gesù, segno della sua umanità e del suo amore incondizionato per gli uomini.
Santa Margherita Alacoque è la suora che nel 1673 incomincia la devozione del sacro Cuore a seguito delle esperienze mistiche in cui afferma di vedere Gesù che le raccomanda una devozione particolare verso il suo cuore. Nelle sue lettere scrive: “«Ecco quel Cuore che tanto ha amato gli uomini e che nulla ha risparmiato fino ad esaurirsi e a consumarsi per testimoniare loro il suo Amore”.
Il simbolo del Sacro Cuore di Gesù è presente in molte Chiese e è tra le immagini devozionali più conosciute. Qual è il suo significato?
Il modo in cui l’iconografia cristiana simboleggia il Sacro Cuore porta alla memoria la Passione di Cristo: la croce, la corona di spine, la ferita sanguinante. Vediamone nel dettaglio il significato:
La croce: Nei Vangeli la croce è l’oggetto al quale Gesù è appeso. In questa immagine però la croce sembra essere “piantata” dentro il cuore, a significare che tutta la realtà della crocifissione trae il suo significato dal cuore di Gesù e non può essere capita a prescindere da questo. Ci ricorda anche come la croce debba essere sempre ancorata nel nostro cuore in quanto eleva il nostro sguardo verso l’alto unendoci con il divino.
Le fiamme: A un primo impatto la raffigurazione delle fiamme potrebbe sfuggire dall’associazione con la crocifissione, ma sono anch’esse simbolo del sacrificio. Il Vecchio Testamento è ricco di racconti in cui sono offerti sacrifici a Dio con il fuoco. Un esempio è il famoso episodio del sacrificio di Isacco da parte di Abramo. Sempre nel Vecchio Testamento Dio compare più volte sotto forma di fiamme: pensiamo al roveto ardente che parlò con Mosè (Es, 3) o alla nube di fuoco sul Sinai (Es, 19: 18). In ultimo le fiamme sono associate all’amore di Gesù per noi. Un’esclamazione tipica recita “Sacro Cuore di Gesù, che ardi d’amore per noi, infiamma il nostro cuore d’amore per Te”. Il passo del Vangelo dei discepoli di Emmaus evidenzia bene come il cuore “si infiammi” alla presenza di Gesù quando si è inondati dal suo amore.
Negli scritti di Santa Margherita si legge:
“Da ogni parte di quella sacra Umanità si sprigionavano fiamme, ma soprattutto dal suo adorabile petto, che somigliava a una fornace ardente. Dopo averlo scoperto, mi mostrò il suo amante e amabilissimo Cuore, sorgente viva di quelle fiamme“
I raggi di luce: Oltre alle fiamme il Sacro Cuore di Gesù è circondato da una luce sgargiante e penetrante. Nel Nuovo Testamento in più passi la luce è associata a Gesù. In Gv 8:12 Gesù lo dice chiaramente “«Io sono la luce del mondo”. Come il fuoco anche la luce infatti è simbolo di divinità. Gesù non solo è la luce del mondo ma è anche colui che ci illumina, rivelandoci Dio. Paolo di Tarso sulla via di Damasco fu avvolto da una luce dal cielo (Atti, 9:3). Il Sacro Cuore mostra proprio la profondità dell’amore di Dio per noi.
La corona di spine: La corona di spine è nuovamente un simbolo che ritroviamo al momento della crocifissione. È posta sul capo di Gesù in segno di scherno. Qui invece circonda completamente il Sacro Cuore a ricordare il dolore che Gesù provò nel giorno della crocifissione fino nel profondo del suo cuore. Santa Margherita Alacoque descrive le spine come i peccati degli uomini che trafiggono il cuore di Gesù
La ferita laterale: Sul lato sinistro del cuore da una ferita sgorgano gocce di sangue. Nel Vangelo di Giovanni è scritto: „Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua” (Gv, 19:33-34). Una volta morto il corpo di Gesù è sottoposto a ulteriore dolore, dolore che in una delle rivelazioni fatte a Santa Margherita Gesù descrive come provenire dalle azioni degli uomini: “non ricevo dalla maggior parte di essi che ingratitudini per le loro tante irriverenze, i loro sacrilegi e per le freddezze e i disprezzi che essi mi usano in questo Sacramento d’Amore. Ma ciò che più mi amareggia è che ci siano anche dei cuori a me consacrati che mi trattano così”. Questa ferita da cui sgorga sangue simboleggia i peccati più grandi degli uomini.
Papa Benedetto XVI scrisse “l’Adorazione dell’Amore di Dio, che ha trovato nel simbolo del ‘Cuore trafitto’ la sua espressione storico – devozionale, rimane imprescindibile per un rapporto vivo con Dio”.
Se da una parte l’immagine del Sacro Cuore e gli scritti della mistica mettono in risalto il dolore e la delusione di Gesù verso gli uomini che peccando lo feriscono, dall’altra ancora una volta Gesù vuole esprimere il suo amore smisurato verso l’umanità. Come scrisse Papa Francesco per celebrare la festa “Gesù ci guarda, ci ama e ci rispetta. È tutto cuore e tutta misericordia. Andiamo con fiducia a Gesù, Lui ci perdona sempre”.
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